Il futuro dell’Europa

Stando agli ultimi numeri prodotti da Eurostat la situazione demografica del Vecchio Continente (di nome e di fatto) è piuttosto allarmante. Calano ovunque i tassi di fertilità. I pochi figli che si fanno si fanno sempre più tardi. La popolazione invecchia e si riduce.

Oggi facciamo il punto sui tassi di fertilità. Abbiamo costruito la dashboard seguente per navigare i dati di Eurostat dal 1960 al 2022 (ultimo anno disponibile).

In tutta Europa i tassi di fertilità sono inferiori alla soglia di mantenimento della popolazione ovvero di 2,1 figli per donna.

Nel 2022 il tasso di fertilità in Italia è stato 1.24. Nel 1964 era 2.66.

#noncirestachepiangere

Chiedimi se sono felice.

Oggi andiamo ad esplorare alcuni numeri che descrivono il grado di soddisfazione degli europei riguardo la propria vita personale. Si tratta di un piccolo estratto di una più ampia indagine condotta da Eurostat sugli indicatori della qualità della vita nell’Unione europea.

La pubblicazione completa presenta un’analisi dettagliata di 8+1 dimensioni che tentano di misurate i diversi aspetti della qualità della vita. Le prime otto dimensioni della qualità della vita si concentrano su vari aspetti individuali, come le condizioni materiali di vita, l’ambiente e l’occupazione, che sono analizzati sia da una prospettiva oggettiva che soggettiva. Qui ci concentriamo sull’ultima dimensione la soddisfazione generale della propria vita.

Teniamo ben a mente che questa indagine si basa su autovalutazioni dei rispondenti, quindi è importante interpretare i dati con la dovuta cautela.

La prima considerazione è che i cittadini dell’UE sono piuttosto soddisfatti della propria vita. Con riferimento all’anno 2022, cui fanno riferimento questi dati, la soddisfazione media si attesta sui 7,1 punti su una scala che va da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (molto soddisfatto). La soddisfazione risulta più alta in Austria (7,9) e in Finlandia, Polonia e Romania (ciascuna a 7,7), mentre più bassa in Bulgaria (5,6), Germania (6,5) e Grecia (6,7). E chi lo avrebbe mai detto che rumeni e polacchi fossero più soddisfatti della propria vita rispetto ai tedeschi!

In media i giovani nell’UE sono più soddisfatti della propria vita rispetto ai più maturi (65 anni e più) tranne che in alcuni paesi come ad esempio Danimarca, Svezia e Irlanda. Inoltre, la soddisfazione aumentava con il livello di istruzione. Su quest’ultimo punto c’è però da dire che il dato è influenzato in una certa misura anche dal livello di reddito (che tendenzialmente è legato al livello di educazione).

Per quanto riguarda le differenze di soddisfazione tra aree urbane e rurali, non ci sono indicazioni nette. Esistono Paesi dove si è più felici in città (Bulgaria, Romania, Lituania, Slovacchia, Portogallo, Ungheria, Croazia, Cipro, Germania e Slovenia) e in altri dove si è più felici in campagna (Malta, in Austria, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda, Svezia, Danimarca e Lussemburgo). In Italia da questo punto di vista non ci sono differenze significative: 7.2 in città, 7.1 nelle piccole città e 7.2 nelle aree rurali.

Infine il rapporto Eurostat mostra che la soddisfazione dipende in larga misura dal tipo di famiglia, quasi per nulla dal sesso e molto dal livello di reddito. Della serie: i soldi fanno la felicità!

Per quanto riguarda la tipologia di famiglia, le persone in famiglie con figli a carico hanno costantemente riportato i livelli più alti di soddisfazione.

Il fatto che le famiglie con figli a carico siano più soddisfatte di quelle senza figli a carico è piuttosto specifico del contesto europeo, poiché le ricerche in altri continenti hanno spesso rilevato il contrario.

Per approfondire: Eurostat – overall experience of life 2022