Babbo Natale e la velocità media

Babbo Natale e la media armonica

Babbo Natale parte per il suo viaggio in giro per il mondo e la prima metà del tragitto la fa a 800 km/h. Purtroppo, esattamente a metà del tragitto, per un problema alla slitta, è costretto a ridurre la velocità a 200 km/h. Ora la domanda che ci si pone è la seguente: a che velocità media ha recapitato i regali Babbo Natale quest’anno?

La tentazione di fare 800 + 200 e dividere per due è tanta lo so ma 500km/h non è la soluzione corretta. In questo caso non è possibile utilizzare la media (aritmetica) per risolvere il problema.

Di fatto esistono misure che possono essere sommate tra loro e altre che non possono essere sommate. Cerco di chiarirmi con un esempio. Lo spazio può essere sommato; ad esempio sommando due tratti di strada rispettivamente di 5km e 7km otteniamo una distanza complessiva di 12km. Lo stesso dicasi per il tempo; se ho due attività durano rispettivamente 5 ore e 2 ore, possiamo dire che il tempo totale è pari a 7ore. Per la velocità è diverso. Fare la somma di 80 km/h + 20 km/h non ha senso, non si capisce cosa stia a significare il risultato. [Per la verità ci possono essere contesti in cui può aver senso sommare due velocità ma non è questo il caso]. Se allora non è possibile fare la somma, non è neanche possibile calcolare la media aritmetica alla cui base c’è appunto il concetto di somma. E allora? Come si risolve allora il problema?

Una soluzione è quella di considerare la relazione che lega le tre grandezze in questione

S = V x T

ovvero “spazio uguale a velocità per il tempo”. Possiamo calcolare lo spazio total, il tempo totale e poi calcolare la velocità media con V=S/T. Supponiamo ad esempio che il percorso totale di Babbo Natale sia stato di 2.000km. Per i primi 1.000km è andato a 800km/h impiegando dunque


    \[   T= \frac{S}{V} = \frac{1000\;km}{800\;km/h} =1.25h= 75min = 1h\;e\;15m\]

Il secondo tratto di 1.000km è andato a 200km/h impiegando dunque

    \[   T= \frac{S}{V} = \frac{1000\;km}{200\;km/h} = 5h\]

In totale, Babbo Natale ha dunque percorso 2.000km in 6 ore e un quarto. Si può allora calcolare facilmente la velocità media

    \[   V= \frac{S}{T} = \frac{2000\;km}{6h\; e\; 15m} = \frac{2000 km}{6.25h} = 320\;km/h\]

In alternativa a questo procedimento è possibile calcolare quella che viene chiamata media armonica.

    \[   m_a= \frac{n}{\sum_{i=1}^{n}{\frac{1}{x_i}}} \]

Dove nel nostro caso n=2 e le x_i rappresentano le velocità, pertanto:

    \[   m_a= \frac{2}{\frac{1}{200}+\frac{1}{800}} =320\]

Nel caso in cui i tratti percorsi abbiano lunghezze diverse la formula può essere generalizzata così:

    \[   m_a= \frac{\sum{n_i}}{\sum{\frac{n_i}{x_i}}} \]

Dove le n_i rappresentano la lunghezza dei singoli tratti di strata e le x_i le relative velocità. E con questo, Babbo Natale si augura che il concetto di media armonica sia un po’ più chiaro per tutti i bambini del mondo. E anche per certi loro genitori!

La media del pollo

La domanda “che lavoro fai?” mi ha messo sempre un po’ in imbarazzo. Non tanto perché lavoro nel mondo del porno, come tester di ascelle o degustatore di alimenti per cani, quanto piuttosto perché sono uno statistico e mi sono accorto che sul tema c’è parecchia disinformazione. La tipica discussione si svolge più o meno così:

-E tu che lavoro fai?

-Lo statistico.

-Ah, fai le statistiche! Te le raccomando quelle!

-[sine verbis]

Al che mi si presentano due strade. La prima quella tentare di spiegare il mio lavoro, la seconda –decisamente più prudente- quella di cambiare discorso. In generale, mi sono accorto che le statistiche non sono viste di buon occhio. I più avversi oppositori si rifanno sempre alla proverbiale “media del pollo” del poeta Trilussa: tra chi mangia un pollo intero e chi nulla, in media hanno mangiato mezzo pollo a testa. Breve sintesi per etichettare la statistica come falsa e ingannevole.

Il punto è che la media (aritmetica) è un indicatore statistico e come tale serve a fare una sintesi dei dati. E in virtù di questa sintesi lascia inevitabilmente qualcosa fuori.

Un fenomeno particolarmente distorto (o iniquo come ad esempio la distribuzione del reddito o la storia del pollo di Trilussa) non dovrebbe mai essere “sintetizzato” utilizzando la media aritmetica. E questo lo sanno bene gli statistici che conoscono i limiti della media aritmetica e per questo motivo non sintetizzano mai un fenomeno con un numero secco. D’altra parte questa loro consapevolezza si scontra puntualmente con la tendenza delle persone (e spesso anche dei giornalisti) a semplificare le cose. Molto più semplice dire che in Italia il reddito medio è di 29 mila e rotti euro piuttosto che raccontare come il reddito si distribuisce (in maniera iniqua). Inoltre, tutti siamo a nostro agio con il concetto di “media” mentre sono in molti quelli che arricciano il naso quando sentono parlare di “mediana” o peggio di “deviazione standard”. Brrr rabbrividiamo!

Allora il concetto che vorrei far passare è che lo sforzo deve essere da entrambe le parti: gli statistici (e in generale chi si occupa della gestione dei dati) e coloro che usufruiscono dei dati (giornalisti e utenti in generale). I primi devono impegnarsi a comunicare i dati nella maniera più semplice e comprensibile (senza cadere nei tecnicismi), i secondi devono fare lo sforzo di andare oltre il dato elementare e guardare a più di un indicatore.

Su questo blog avremo modo di parlare di indicatori statistici (ad esempio media, mediana e moda) e delle diverse tipologie di medie (aritmetica, geometrica, armonica,…). E soprattutto, sotto quali condizioni risulta opportuno utilizzarle.

E se proprio mezzo pollo deve essere, per me ala e coscia! Niente petto!