Ipse dixit – Piero Angela

Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra“. Queste parole di Piero Angela me le ricordo da sempre. Dai tempi di Super Quark. Probabilmente le ho sentite come chiosa finale di una di quelle splendide animazioni di Bruno Bozzetto. Sono parole importanti che tutti dovremmo tenere bene a mente. E sono dannatamente attuali.

L’apertura mentale è essenziale per accogliere nuove idee, informazioni e prospettive, che possono arricchire la nostra comprensione del mondo. Tuttavia, è altrettanto importante mantenere una certa dose di scetticismo e discernimento.

Quando si è troppo aperti, si rischia di accettare acriticamente qualsiasi informazione senza valutarne la validità o la coerenza con altre conoscenze. Questo atteggiamento può portare a credere a idee non supportate dalla evidenza o addirittura a cadere vittima di truffe o inganni.

In un’epoca in cui il complottismo è sempre più diffuso e l’abbondanza di fake news mina le nostre certezze e la nostra fiducia nel mondo e negli altri, le parole dell’immenso Piero Angela si rivestono di un’importanza ancora maggiore.

Grazie Piero!

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio

Piero Angela
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Premi e punizioni

In ambito pedagogico il modello premi-punizioni prevede -in estrema sintesi- una ricompensa nel caso il bambino si comporti bene e un castigo nel caso in cui il bambino si comporti male. Questo modello è descritto molto bene da Piero Angela nel suo libro “Premi e punizioni”.

Il metodo premi-punizioni, seppur oggetto di molti dibattiti e anche di critiche da parte di alcuni pediatri ed educatori, risulta ancora oggi molto efficace e ampiamente utilizzato. Il suo campo di applicabilità trascende quello pedagogico. Ad esempio questo principio viene utilizzato nella sfera dell’intelligenza artificiale quando si tratta di addestrare un algoritmo alla soluzione di un problema.

Allora la mia domanda è questa:

Può il modello premi-punizioni essere applicato anche alla vita sociale di un Paese?

Di fatto in Italia vige solamente il modello “punitivo” ovvero quello secondo cui un cittadino è soggetto a multe, ammende e pene (punizioni) nei casi in cui il cittadino non rispetti i regolamenti, le norme e le leggi vigenti. Il legislatore spesso ricorre all’inasprimento delle sanzioni e delle pene come forma di deterrente. La storia ci insegna che tale approccio ha una bassa efficacia e il motivo è dovuto in primo luogo al fatto che in Italia vige l’incertezza della pena. Data la natura aleatoria della pena, sono ancora in molti coloro che sono disposti a “correre il rischio”. Si fa affidamento sulla mancanza dei controlli, sui condoni, sulle proroghe, in pratica si fa affidamento sulla lentezza burocratica del Paese. Nel peggiore dei casi, qualora si mettesse in moto il procedimento giudiziario, ci si affida alla lunghezza della giustizia in altre parole alla prescrizione. Insomma “ce la si rischia” nella speranza (se non proprio certezza) di “farla franca”. Per usare parole di Piero Angela “l’Italia è un pese morto. Non ci sono punizioni per chi sbaglia e non ci sono premi per chi merita”.

Piero Angela in questo frangente si riferisce da un lato all’incertezza della pena, dall’altro al fatto che mancano nella maniera più assoluta le ricompense per premiare comportamenti virtuosi.

Come incentivare i comportamenti virtuosi? A questa domanda prova a dare risposta quella che viene chiamata nudge theory. Ma la soluzione è solamente parziale. Ma allora perché non adottare un modello premi-punizioni tout court? Un sistema che, fatto salve le punizioni correnti, prenda in considerazione anche una serie di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi o comunque conformi ai regolamenti e alle leggi?

Un’applicazione estrema di questo modello è dato dal sistema di credito sociale che viene applicato ormai da alcuni anni nella Repubblica Popolare Cinese (o come la chiaman tutti Cina). Questa applicazione estrema pone diverse questioni morali ed etiche ed è accusata da più parti di una sorta di “sorveglianza di massa”.

Quello cui mi riferisco io è un approccio decisamente più soft. Ed è proprio in questa ottica che vanno intese da una parte il cashback di Stato dall’altra la lotteria degli scontrini. Entrambi questi sistemi hanno come obiettivo quello di contrastare almeno in parte l’evasione fiscale ed incentivare gli acquisti in un periodo delicato come quello presente.

Siamo alla vigilia dell’introduzione del cashback (8 dicembre). Anzitutto occorre considerare che questa iniziativa è da intendersi come una forma di sperimentazione di un nuovo modello. In altri paesi europei analoghe iniziative sono già attive dal alcuni anni. Sarà molto interessante vedere come reagirà il nostro Paese.

Per poter accedere al programma cashback è necessario scaricare l’app IO disponibile sia per sistemi Android sia per sistemi iOS. A giudicare dalle recensioni lasciate degli utenti sui rispettivi store, il primo riscontro non è decisamente positivo:

Recensioni di IO su Play Store di Google (Android)
Recensioni di IO sull’App Store di Apple (iOS)

Personalmente ritengo che recensioni così negative siano in parte dovute ad un’applicazione ancora nella versione beta (una versione non definitiva e dunque in continuo aggiornamento/miglioramento), in parte (e forse soprattutto) ad una cultura digitale ancora precaria. Una volta scaricata l’app non è pronta all’uso come qualcuno potrebbe [irragionevolmente] aspettarsi. Anzitutto, c’è bisogno di registrarsi tramite SPID o la Carta di Identità Elettronica e in molti ancora non hanno né l’uno né l’altra. Il secondo passo è quello di registrare la propria carta di credito/debito/prepagata. Come verifica della validità della carta, l’app provvederà ad effettuare un addebito di 2 centesimi che verrà ri-accreditato dopo pochi istanti. A molti questo addebito (seppur prontamente stornato) non piace. Come ultimo passo c’è da inserire il proprio IBAN su cui verrà accreditato il futuro rimborso. Tutte operazioni che piacciono poco ad un pubblico prevalentemente di NON nativi digitali. Un pubblico -quello nostrano- che mostra ancora tanta diffidenza verso le nuove tecnologie.

Poi c’è la questione relativa alla lotteria degli scontrini già rimandata in parecchie occasioni ma che ora vedrà la luce a partire dal 1 gennaio 2021. In verità continuano ad arrivare richieste di proroga da più parti. Pare che i negozianti ancora non abbiano adeguato i propri registratori di cassa, serve una proroga.

Beh che dire!? D’altra parte siamo o non siamo un Paese che vive di scadenze, ritardi e proroghe? Milleproroghe verrebbe da dire. Insomma sempre una giustificazione pronta per ritardare il futuro.

Angela dixit

“Prima se qualcuno diceva delle cose false veniva denunciato, oggi tutti pubblicano e siccome le cose emotive sono quelle che colpiscono di più, sembra che questa cosa dilaghi”

Piero Angela